Andare oltre i limiti consigliati non conviene: oltre che costituire un fattore di rischio per l’ipertensione e per il tumore dello stomaco, una dieta troppo salata rappresenta uno stress per i reni e per alcuni circuiti ormonali, oltre che un potente fattore di ritenzione idrica.
E non basta andar cauti con il salino.
La maggior parte del sale che introduciamo (i due terzi, secondo stime autorevoli) è già incorporato negli alimenti: salumi, formaggi, cibi in scatola, perfino i dolci ne contengono davvero molto. L’abitudine a mangiare salato non è impossibile da cambiare, imparando per esempio a sostituire il sale con le spezie.
A poco a poco le papille gustative si adattano e nel giro di qualche settimana mangiare meno salato non rappresenta più un sacrificio.